Il Brenta è un fiume italiano che attraversa la provincia di Trento e il Veneto.
Nasce dai laghi di Caldonazzo e Levico in Trentino-Alto Adige (450m s.l.m), percorre 174 km e sfocia nell’alto Adriatico, a nord del fiume Po.
Il nome
Le popolazioni trentine nelle zone attraversate dal fiume chiamano il corso d’acqua con il nome femminile “La Brenta”, mentre nel territorio Veneto è più utilizzato il nome maschile.
I romani utilizzavano il nome “Medoacus”, probabilmente in riferimento ai due bacini più settentrionali della laguna di Venezia, quando esso seguiva come letto il corso dell’attuale Canal Grande e ai suoi due lati vi erano i due suddetti bacini non ancora uniti in una laguna intera.
Durante il Medioevo fu chiamato “Brintesis” che significa, a seconda delle interpretazioni, “rumoreggiare” (dal latino) oppure dal germanico “Brint” (fontana) o “Brunnen” (scorrere dell’acqua).
Le specie ittiche
Le specie ittiche maggiormente presenti sono Trote Fario e Trote Marmorata, inoltre ci sono esemplari di Trota Iridea, Temolo, Luccio e Carpa.
Le acque del Brenta si caratterizzano anche per la presenza dello Scazzone e del Gambero di Fiume, ma in entrambi i casi la pesca è severamente vietata.
Dove Pescare
Tra tutte le zone in cui è consentito l’esercizio della pesca, l’Associazione Pescatori Dilettanti di Grigno consiglia il tratto di fiume nel comune di Grigno, provincia di Trento.
Questa zona si caratterizza per l’alta biodiversità degli ambienti naturali unita al paesaggio montano e agli argini facilmente accessibili.
Di seguito i dettagli delle varie località.
Zona Selva di Grigno e Biotopo Fontanazzo
La zona più ad ovest del comune.
E’ la parte di fiume dove la vegetazione è più rigogliosa e permette un’esperienza di pesca più integrata con il paesaggio montano.
L‘argine Nord è accessibile solo tramite pista ciclabile, mentre è possibile raggiungere tramite auto l’argine sud percorrendo la strada che porta alla frazione Selva di Grigno.
La pesca è vietata dal lato del biotopo Fontanazzo e dentro il biotopo stesso.
La visita della riserva naturale Fontanazzo è comunque consigliata per essere a contatto con la flora e la fauna autoctona.
Zona Foce del Grigno
La zona più comoda da raggiungere.
Si caratterizza per lo spiazzo erboso alla foce del torrente Grigno che in estate ospita ogni giorno persone per pic-nic e area relax.
E’ raggiungibile comodamente in auto parcheggiando vicino all’argine Sud e attraversando il ponte pedonale che porta alla pista ciclabile.
Camminando lungo il fiume si può arrivare fino al ponte che collega la Zona Industriale alla frazione Filippini senza particolari difficoltà.
E’ consigliata la visita al Trincerone della Grande Guerra, situato sull’argine del Torrente Grigno, il quale si estende dalla foce fino al centro abitato.
Zona Filippini e Masi Ornè
Si può raggiungere tramite apposite scale che scendono dall’argine della pista ciclabile della Valsugana oppure in macchina percorrendo la strada a Sud del fiume.
Si caratterizza per le numerose briglie che ospitano esemplari di grossa taglia.
Zona Tezze Valsugana
Si caratterizza per gli argini erbosi di colore verde scintillante d’estate e ben curati.
La zona presenta ambienti molto naturali in quanto non sono stati eseguiti grandi interventi sul letto del fiume.
E’ possibile parcheggiare nei pressi del ponte di Tezze e proseguire a piedi lungo l’argine Est oppure è possibile accedere dai prati sottostanti al Bici Grill Tezze.
Zona Martincelli – Confine con Vicenza
Raggiungibile da Martincelli attraversando il ponte e parcheggiando nei pressi della Chiesa.
E’ possibile poi proseguire a piedi lungo la pista ciclabile fino al confine con la Regione Veneto, successivamente il permesso non è più valido.